Verbale della Giuria ed. 21 - Gruppo Alpini Arcade


Associazione Nazionale Alpini


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Verbale della Giuria ed. 21

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di Treviso e Gruppo di Arcade

PREMIO LETTERARIO
Parole Attorno al Fuoco
PREMIO NAZIONALE PER UN RACCONTO SUL TEMA

“La Montagna: le sue storie, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”

XXI EDIZIONE - Arcade, 5 Gennaio 2016
VERBALE DELLA GIURIA



Superata la soglia del ventennio e raggiunta quella che un tempo era considerata la “maggiore età” (con relativa chiamata alle armi quando c’era la leva obbligatoria), il Premio Parole attorno al fuoco ha fatto registrare anche in questa ventunesima edizione un ampio consenso a livello nazionale per le partecipazioni. Settantotto autori (per altrettanti racconti) costituiscono una presenza numerica significativa, alla quale va aggiunta la “qualità” di tanti testi, qualità certificata, per così dire, da una giuria molto attenta e onestamente critica, pressoché concorde nelle valutazioni principali.
I racconti segnalati sono:

LA LAMPADA ALLA FINESTRA
di Adriano Stella – Spresiano (TV)

LA VALIGIA DI FIBRA: EMIGRAZIONE
di Marta Azzaroli di Massa Lombarda (RA)

JEAN E IL DIARIO BUCATO
di Giuseppe Gilardino di Pralungo (BI)

L’EREDITA’
di Barbara Cannetti di Corlo (FE)

UN TARLO CHIAMATO NOSTALGIA
di Franca Monticello di Vicenza

SAN VALENTINO A COLLE LEITEN
di Francesco Paloschi di Mestre (VE)

SOTTO LO SGUARDO DELLA LUNA
di Daniela Emmi di Belluno

La Giuria conferisce come segue i PREMI SPECIALI:

“Trofeo cavalier Ugo Bettiol” per un racconto su tema di particolare attualità a:
PONTI SULLA SABBIA di Giovanni Scanavacca di Lendinara (RO)

Medio Oriente, talebani, discriminazioni nei confronti delle donne considerate non come persone, bensì come oggetti, dentro e al di fuori della famiglia. Un caso di violenza, dove la paura blocca, impedisce reazioni, suscita sospetti in chi vuole aiutarti, come nel caso di questo racconto nel quale, senza retoriche di sorta (sarebbe stato facile cadervi!), si portano attraverso un ponte non soltanto ideale, due donne dalla disperazione alla speranza, e nel quale si parla eloquentemente con le mani. Dialoghi eloquenti nella loro essenzialità, ricostruzione di ambienti, atmosfere e azioni fanno da sfondo a un dramma dal felice epilogo. Come dire: alla fine vince la speranza.

“Rosa d’argento Alpino Carlo Tognarelli” per un racconto avente come protagonista una donna a:
IL GIORNO SBAGLIATO di Anna Rossetto di Frescada di Preganziol (TV)

Nascere il giorno della sciagura del Vajont, non lontano da quei luoghi segnati dalla tragedia, e portarsi dietro un forte senso di condivisione, di pietas affiorante nella sua interezza alla fine, dopo una carriera di cantante ad alti livelli. All’insegno di un sentimento profondo (che non scade mai nel sentimentalismo), ed espresso con una prosa discorsiva, colloquiale, ecco un racconto dove si rivela appieno il valore dell’essere donna, cioè una creatura portatrice di elementi altamente positivi, di amore e di donazione.
La Giuria proclama vincitori della ventunesima edizione del Premio “PAROLE ATTORNO AL FUOCO”:

STELLE DI MONTAGNA di Martina Pastori di Rho (MI) 3° classificato

Amarsi, donarsi fera una distesa di stelle alpine nello scoprire la bellezza della natura e se stessi, poi essere divisi dalla guerra e considerare la montagna non più come un rifugio sicuro tra gli scoppi, le paure, il sangue. Lui è partito, con la promessa di tornare “prima che le stelle alpine siano in fiore”, ma lei avverte… un presentimento: non tornerà. Così una vecchia appare inginocchiata davanti ad una piccola tomba, “di fronte a una pietra muta”. Moti del cuore, senso della memoria vengono resi in un raccontare piano, dai toni sommessi, quasi cullati da una dolce melanconica nenia.
PORTATRICI di Simonetta Cancian di Fossalta di Piave (Venezia) 2° classificato

E’ l’esaltazione della figura delle portatrici carniche della Grande Guerra che ebbero in Maria Plozner Mentil il loro significativo emblema. Un’esaltazione fatta peraltro di umiltà (come umili erano quelle donne), descritta sottovoce, ma non sottotono, con un andamento (quasi) musicale di lenta sinfonia, e una delicatezza toccante nel raccontare le varie scene, i tremori, i timori, e un ultimo gesto di pietas confortante un ferito prossimo alla morte.
LETTERA DAL CREPUSCOLO di Flavio Moro di Bergamo 1° classificato

E’ in forma di lettera, il ricordo di un IMI (Internato Militare Italiano) in un lager nazista nella seconda guerra mondiale, invecchiato e ormai giunto sull’ultima soglia, per un commilitone morto, il racconto di una prigionia che si aggiunge ad una ampia letteratura in materia. Il sentimento che anima la missiva è forte, di un’amicizia autentica, consapevole, che si unisce alla dichiarazione di dignità dimostrata là, nel lager, una dignità che… “non ce l’hanno strappata perché l’abbiamo tenuta nascosta nell’anima”, e dimostrata nei comportamenti. Si rievocano progetti di andar per monti, soldati col cappello con la penna, a guidar muli, e appare infine la morosa dell’amico “andato avanti” alla quale l’internato numero 117315 ha portato la fotografia gelosamente conservata dall’amica caduto. Un narrare scorrevole, un tono colloquiale coinvolgente, nonché il richiamo a valori non perituri fanno di questo racconto una pagina esemplare sulla quale riflettere, ricordando…

Giovanni Lugaresi
presidente della Giuria
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