L'attività culturale
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LE NOSTRE ATTIVITA'
L'attività culturale
L‘attività culturale espressa dal gruppo si sviluppa su due distinti filoni: il rapporto con la scuola e le manifestazioni contestuali al Panevin.
A parte l’annuale contributo finanziario offerto dal Gruppo alla Scuola Elementare, che essa utilizza secondo le proprie scelte e finalità educative e didattiche e che pertanto si risolve nella crescita culturale degli alunni, la preparazione all’incontro comporta un’attività di notevole spessore formativo. Gli alunni, infatti, presentano disegni individuali e collettivi, elaborati scritti, letture di poesie e testi letterari, drammatizzazioni, interviste, che non si soffermano alla storia degli Alpini, ma prendono in considerazione valori di portata universale quali il senso del dovere, l’amor di patria, la solidarietà, la fraternità, la pace, investendo nel contempo molteplici aspetti educativi: dall’educazione artistica attraverso il disegno, la musica la recitazione, a quella letteraria con Io studio delle poesie e dei brani di prosa, dalla tecnica della ricerca storica a quella dell’intervista, dall’educazione civica alla formazione umana. E ci pare che non sia poco. Abbiamo parlato più sopra di “manifestazioni contestuali al Panevin”, cioè di eventi non collaterali e integrativi ma che fanno corpo con la celebrazione stessa del Panevin; che è già di per sé un fatto culturale di eccezionale livello, come sottolineava il sociologo Ulderico Bernardi in un articolo su “Il Gazzettino” del 3 gennaio 1995. E sono mostre di pittura, di fotografia, di artigianato locale ed esotico, di entomologia, di antichi attrezzi agricoli, di automobili, ecc., realizzate con la collaborazione della Biblioteca Comunale e di privati; ed è l’arrivo della Befana nel pomeriggio e dei Re Magi la sera, curato dal Parroco Don Luigi che, con la benedizione, richiama la valenza religiosa ancestralmente sottesa a tutti i riti del fuoco; e la musica delle bande che desta gli entusiasmi e suscita momenti di aggregazione come i cori spontanei e le danze collettive; e si potrebbe continuare a lungo.
Ma il “fiore all’occhiello” non solo del Gruppo di Arcade, ma della stessa Sezione A.N.A. di Treviso è, senza ombra di dubbio, il premio letterario “PAROLE ATTORNO AL FUOCO”, organizzato in collaborazione con il periodico Sezionale “Fameja Alpina”, che viene assegnato ad Arcade nel tardo pomeriggio del 5 gennaio, giunto quest’anno alla 3A edizione. E stato, questo, un obbiettivo perseguito, per anni e con tenace caparbietà, dall’Alpino Carlo Tognarelli il quale avrebbe voluto che il Gruppo non spartisse con nessuno onori e oneri dell’iniziativa. Purtroppo il Gruppo stesso non disponeva delle risorse, soprattutto umane, necessarie per gestirla in contemporanea con il Panevin; per cui, dopo una lettera aperta al Presidente della Sezione pubblicata sul n. 3/1992 di” Fameja Alpina”, spostò la sua insistenza sulla Sezione medesima; e che tale insistenza sia stata martellante lo dimostrano le parole del Presidente Zanardo che nel discorso di presentazione del Premio lo definì, con affettuosa simpatia, “un rompiballe”. E finalmente, nel 1995, in occasione del quarantesimo anniversario di fondazione del periodico della Sezione l’idea si fa realtà: nasce il “Premio Nazionale per un racconto “Parole attorno al fuoco”.
Centoottantaquattro i racconti concorrenti sul tema “Storie di Alpini in guerra e in pace”, provenienti da tutte le regioni d’Italia e quasi tutti di notevole livello formale e contenutistico; il che rese particolarmente impegnativo il lavoro della giuria composta da Lucio Ziggiotto, Direttore Responsabile di “Fameja Alpina” Presidente, Cino Boccazzi, Guglielmo Lera, Vitaliano Peduzzi e Carlo Tognarelli. Proclamazione dei vincitori il 15 dicembre presso la sede della Sezione; consegna dei premi il 5 gennaio 1996, ad Arcade. Tre i lavori premiati - i cui autori ricevono rispettivamente due milioni e mezzo, un milione e mezzo e un milione di lire di cui la metà da elargire in beneficenza secondo le indicazioni dei medesimi - e dieci i segnalati tutti di notevole pregio letterario. Primo classificato “Il calore rubato” di Enrico Brambilla di Almenno 5. Bartolomeo (BG); secondo “L’isba di Anja” di Paolo Perlini di Verona; terzo “A Flavia” di Carlo Zanzi di Varese. Sobria, ma impeccabile, la cerimonia di consegna dei premi, nell’aula magna della Scuola Media “G. Corazzin” gremita da un pubblico attento e commosso dalla lettura di Paola Tognarelli. “Fameja Alpina” pubblica i tredici elaborati in un numero speciale offerto gratuitamente ai presenti ed inviato in omaggio a tutti i concorrenti.
Più che encomiabile l’impegno dei pochi Alpini che il Gruppo ha potuto distogliere dal servizio attorno al Panevin.
1996/9 7: seconda edizione con un nuovo tema: “La montagna, le sue genti, i suoi soldati: storie e problemi di ieri e di oggi”. Nella giuria entra il gentil sesso: Anna Rossit Tantino e Adriana Scarpa, che sostituiscono Boccazzi e Peduzzi. C’è un certo calo di partecipazione, non compensato certamente dall’espansione spaziale - un racconto arriva dalla Croazia, uno dal Belgio ed uno dal Canada - ma il livello letterario è complessivamente più alto. Lo dimostrano i tre racconti vincitori - “La sfilata” di Massimo Mattisi di Latina; “L’orchidea di Landeman” di Roberto Curatolo di Milano; “Il cappello di Antenore”, di Giorgio Visentin di Godega 5. Urbano - e i dieci segnalati, tutti pubblicati sul numero speciale 1/1997 di “Fameja Alpina”.
Per la terza edizione 1 997/98 il tema è stato: “Solidarietà: stile di vita degli Alpini e delle genti di montagna”. Invariati la composizione della Giuria e l’ammontare dei premi. Centodue i racconti concorrenti: uno proveniente da Vienna, gli altri da ben cinquantasette province di tutte le Regioni d’Italia, eccetto l’Abruzzo. Nutrita la partecipazione femminile (ventinove concorrenti) e quella dei giovani che narrano episodi di vita alpina recente. Generalmente più che dignitoso il livello formale delle opere presentate; interessanti i contenuti, molti dei quali possono ben considerarsi rilevanti contributi di testimonianza e documentazione. Ancora dieci i racconti segnalati; si classificano ai primo tre posti. “Sui campi”, di Paolo Venti di Pordenone; “La virtù delle finzioni”, di Enrico Brambilla di Almenno San Bartolomeo (BG); “I due nemici” di Giannino Angeli di Feletto Umberto (UD).
Dalla 4° edizione il tema si è trasformato in: “La montagna; vita, storia e problemi di ieri e di oggi”.
Ci piacerebbe, a questo punto, trascrivere gli articoli più significativi comparsi in proposito sulla stampa locale e non; ci limitiamo ad alcuni titoli fra i diversi che siamo riusciti a collezionare.
Da “Il Gazzettino, oltre agli accenni o gli occhielli di articoli dedicati al Panevin:
“Parole attorno alfuoco”, il premio di “Fameja Alpina”
“Un premio intorno al Pan evin di Arcade
“Un premio degli Alpini per racconti sulle penne nere”
“Nella notte del Pan evin Arcade premia gli scrittori alpini”
“I vincitori del premio “Letterario degli Alpini di Arcade”
“Panevin letterario per un vecchio alpino”, ecc.
Da “La tribuna di Treviso”:
“Nella notte dei fuochi un premio letterario”
"Arcade, i vincitori del concorso “Parole attorno alfuoco” aspettando il mitico Panevin”
“Arcade: celebrato il 40° anniversario di “Fameja Alpina” I vincitori del premio letterario”
“Premiati i racconti vincitori di “Parole attorno al fuoco”
“Entusiasmano le fiamme del Panevin, commuovono i racconti” ed altri...
Da “Il Corriere delle Alpi” (Belluno):
“Ad Arcade (TV) un premio per racconti sugli Alpini”.
Da “Il messaggero veneto” (Udine):
“Parole attorno alfuoco - un premio letterario ed un falò nel trevigiano’
Da “L'eco di Bergamo”:
“Premio letterario per un racconto sugli Alpini”.
Da “Il piccolo”, “Il resto del Carlino”, “La nazione”:
“Premio letterario degli Alpini di Treviso”.
Da “Il secolo XIX” (Genova):
“Premiati a Treviso i racconti sugli Alpini”.
Da “Il Tirreno” (Livorno):
“Premio per un racconto sugli Alpini”.