Rassegna stampa ed.19 - Gruppo Alpini Arcade


Associazione Nazionale Alpini


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Rassegna stampa ed.19

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Sezione di Treviso e Gruppo di Arcade

PREMIO LETTERARIO
Parole Attorno al Fuoco
PREMIO NAZIONALE PER UN RACCONTO SUL TEMA

“La Montagna: le sue storie, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”

XIX EDIZIONE - Arcade, 6 gennaio 2014
RASSEGNA STAMPA



Da "L'Alpino" - Febbraio 2014

Una “buona annata” il 2013 per il concorso internazionale del gruppo di Arcade e della sezione di Treviso: quest’anno i racconti inviati sono stati 63, molti di ottima fattura. La premiazione è avvenuta domenica 5 gennaio nel palazzetto sportivo comunale con una buona affluenza di pubblico. Presenti alla manifestazione il consigliere regionale Federico Caner, il vice presidente della Provincia di Treviso, l’alpino Floriano Zambon e il sindaco di Arcade Domenico Presti. Il vicario Umberto Tonellato ha portato il saluto della sezione di Treviso in rappresentanza del presidente Raffaele Panno, assente per motivi familiari. Commosso e d’effetto, come sempre, l’intervento del padrone di casa, il capogruppo Florindo Cecconato.
Moderatore della cerimonia di premiazione, allietata dalle cante del coro “El Scarpon del Piave” di Spresiano diretto dal maestro Marco Girardi, il presidente del comitato Pino Gheller che ha letto le motivazioni. Anche quest’anno il vincitore è stato un alpino (così come i vincitori dei premi speciali): il binomio alpini- cultura, infatti, risulta vincente e nell’ANA di Treviso trova spazio da anni grazie a questo concorso, allo spazio culturale “Al Portello Sile”, al progetto “Salvaguardia della montagna” nelle scuole e alle iniziative del neonato Centro Studi sezionale.
Il giornalista e scrittore Giovanni Lugaresi, presidente della giuria, ha chiuso il suo intervento evidenziando che il livello dei racconti dei vincitori è molto buono e più che dignitoso quello dei racconti segnalati: “Agguato sul monte Piana” di Walter Serra di Fiorentino (Repubblica di San Marino); “Sette soldati” di Federico Torresan di San Vito di Leguzzano (VI); “Mina” di Vanes Ferlini di Imola (BO); “La sentinella” di Pierluigi Tamborini di Dosson di Casier (TV); “Montenegro” di Oscar Tison di Vodo di Cadore (BL); “Lei” di Rita Mazzon di Padova; “Il sentiero delle anime perdute” di Enrico Brambilla di Almenno San Bartolomeo (BG). Il premio speciale “Trofeo cav. Ugo Bettiol” per un racconto su un tema di attualità, è andato quest’anno a “Licenziato” di Luigino Bravin, alpino di Conegliano; l’altro premio speciale “Rosa d’argento Manilla Bosi, sposa, madre e sorella di alpini”, per un racconto che ha come protagonista una donna, è andato a “Marieta” di Ferdinando Zanatta, alpino di Castelfranco Veneto (TV).
Per ultima la premiazione dei vincitori: la coppa di cristallo, la targa di riconoscimento e 500 euro sono stati consegnati alla terza classificata, Barbara Cannetti di Corlo (FE), autrice di “Fragile Forza”, una signora disabile che ha destato l’ammirazione e la commozione del pubblico. Come da regolamento ha deciso di donare la metà del premio all’ADO ONLUS di Ferrara, associazione che si occupa di malati terminali oncologici. Secondo classificato è stato il racconto “L’ultimo borgo” di Maria Cristina Di Dio, di Calascibetta (EN) - assente alla premiazione - che ha donato metà del premio di 800 euro ad una famiglia in difficoltà del suo paese il cui capofamiglia è rimasto senza lavoro. Primo classificato il giovane scrittore e giornalista (ha scritto anche su La Repubblica) Alessandro Borgotallo, alpino di Mondovì (CN), con il bellissimo “La storia di Neta”, che è stato letto integralmente e ha raccolto calorosi applausi.
La metà dell’assegno di 1.300 euro è stata devoluta alla sezione ANA di Mondovì per realizzare alcune opere sociali. Ha chiuso la manifestazione la struggente canta “Signore delle cime” accompagnata dagli applausi. Poi come da tradizione un breve rinfresco preparato dagli alpini del gruppo di Arcade e, infine, tutti “in libertà”: in molti hanno partecipato alla festa in piazza ad Arcade, con gli occhi al cielo per vedere se la direzione del fumo del falò “Panevin” indicasse buoni o cattivi auspici per il 2014.
P.B.





Da "Fameja Alpina"
19^ EDIZIONE DI “PAROLE ATTORNO AL FUOCO”
UNA BUONA ANNATA!

Una buona annata il 2013 per il concorso internazionale di Arcade: dopo il traballante premio del 2012, con appena 29 partecipanti (minimo storico), grazie al lavoro del Comitato organizzatore e della Segreteria (che hanno attivato molti contatti via web per portare ovunque la pubblicità del concorso), quest’anno i racconti sono stati ben 63, molti di ottima fattura, la maggior parte più che dignitosi (parecchi tra segnalati e premiati sono scrittori e giornalisti di professione!). La consueta  premiazione domenica 5 gennaio nel palazzetto sportivo comunale, con una buona affluenza di pubblico (ma ci si aspetta ancora una più gente, soprattutto alpini, soprattutto se è domenica…), è iniziata leggermente in ritardo per consentire ad alcune Autorità civili di accedere alla struttura. Presenti alla manifestazione il consigliere regionale dott. Federico Caner, che ha salutato e ringraziato per l’invito anche a nome del governatore Zaia, il vicepresidente (alpino) della Provincia di Treviso dott. Floriano Zambon, che ha avuto parole di elogio per il lavoro efficiente sempre svolto dagli alpini, il sindaco di Arcade Domenico Presti, sempre molto caloroso nei confronti dei suoi alpini, grandissimi lavoratori nel Comune. Non è potuto presenziare il vicepresidente nazionale ANA Nino Geronazzo, impegnato nelle esequie della giovane moglie di un Capogruppo della Sezione di Conegliano, mentre un breve intervento di ringraziamento e di sprone agli alpini è stato rivolto dal vicario della Sezione ANA di Treviso Umberto Tonellato, che rappresentava il presidente Raffaele Panno, assente per motivi familiari. Infine un ringraziamento commosso e d’effetto, come sempre, da parte del padrone di casa, il capogruppo Florindo Cecconato, che come al solito era impegnato nella premiazione ma con un orecchio teso alle esigenze organizzative del famosissimo Panevin di Arcade, che si sarebbe bruciato di lì a poche ore in piazza, come ogni anno (nonostante le notizie apparse nei giornali nei giorni precedenti che indicavano un annullamento di questo e anche di tanti altri Panevin a causa delle nuove ordinanze statali che proibiscono l’eliminazione di “rifiuti” tramite il fuoco all’aperto, neanche che le tradizioni popolari possano essere equiparate a situazioni di questo genere  e si possano cancellare in quattro e quattr’otto…).
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