Gruppo Alpini di Arcade - Sezione di Treviso |
Premio letterario nazionale
Parole attorno al fuoco
IX edizione - Arcade, 4 gennaio 2004
per un raccolto sul tema:
"Genti, soldati e amanti della montagna:
storie e problemi di ieri e di oggi"
RASSEGNA STAMPA
Fameja Alpina - Febbraio 2004
"PAROLE ATTORNO AL FUOCO" NON SBAGLIA UN COLPO! di Carlo Tognarelli
Era sembrato rischioso trasferire la premiazione di "Parole attorno al fuoco" da una sede disadorna e angusta come l'Auditorium della Scuola Media ad una altrettanto spoglia ma troppo spaziosa come il Palazzetto dello Sport; e soprattutto anticiparla rispetto al giorno del Panevin, come aveva proposto il Capogruppo Cecconato. C'era inoltre, e abbastanza forte, il timore di un calo delle presenze, perché la gente - si diceva - viene, sÌ, per assistere al Premio, ma anche e forse soprattutto al Panevin.
Fortunatamente il dubbio s'è dimostrato infondato: l'inventiva scenografica di Isidoro Perin e l'impegno degli alpini del Gruppo hanno trasformato un ambiente freddo e scialbo come una palestra in un luogo ospitale ed accogliente e la tribuna, capace di circa seicento posti, era quasi tutta occupata.
Particolare, questo, di estrema importanza perché dimostra che l'interesse per la cultura è vivo e intenso come quello per il momento folkloristico e festaiolo del Panevin.
Altre novità di questa edizione la presenza del coro A.N .A. di Oderzo che ha aperto la manifestazione con l'Inno nazionale cantato da tutto il pubblico levatosi in piedi e un'applaudita esecuzione di "Cante" alpine, e della signora Giusi Vianello, valente professionista di 'Antenna 3", che ha condotto la cerimonia con elegante maestria.
Dopo gli interventi, per la verità talora un po' lunghi, del nuovo Presidente del Comitato organizzatore Stefano Barbon e delle Autorità presenti - il Presidente della Sezione Luigi Casagrande, il sunnominato Capogruppo di Arcade, il Consigliere Nazionale A.N.A Ivano Gentili, l'alpino Prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, l'Assessore provinciale ai Beni Culturali Marzio Favero, il Direttore generale Fabio Gazzabin, il Sindaco di Arcade Piergiorgio Turri - la Presidente della Giuria Adriana Scarpa ha letto il verbale chiamando, in ordine alfabetico del cognome, gli autori segnalati ai quali ha consegnato i diplomi, le targhe e i premi di rappresentanza loro conferiti dal Capogruppo Cecconato. Erano presenti Pieraugusto De Pin di Arcade, Giorgio Visentin di Godega S. Urbano e Monica Zuccato di Treviso cui, come alle altre signore segnalate o premiate, è stata offerta una rosa.
È stata poi la volta dei racconti ai quali sono stati attribuiti i premi speciali.
La medaglia del Presidente della Repubblica, che ha inoltre concesso il suo Alto Patrocinio al nostro Premio, è stata assegnata all'alpino Rocco Capezzone, settantatreenne, da quasi cinquant'anni emigrato in Argentina e da sempre partecipante al Premio, autore del racconto "Il Cristo assente", un'opera carica di passione alpina e di amore per la Patria lontana e Quella adottiva che, malgrado alcune comprensibilissime esitazioni linguistiche, avrebbe meritato, a nostro personale avviso, una collocazione più avanzata in graduatoria. Carlo Tognarelli ha consegnato il premio "Rosa d'argento Manilla Bosi, sposa madre e sorella di Alpini" - dedicato appunto a sua madre - a Mauro Caneparo, di San Nazzaro Sesia, autore del racconto "Il Principe dell'ago" e la signora Elide Barro, vedova dell'infaticabile Capogruppo Cav. Ugo Bettiol, ha consegnato il "Trofeo" a lui dedicato all'autore del racconto “Alina” Claudio Gargioli di Roma.
Dopo un breve, cortese intervallo per la consegna di rose sia alla signora Bettiol che alle signore che hanno collaborato alla realizzazione di questa IX edizione - Adriana Scarpa, Anna Rossit Tantino, Giusi Vianello, Paola Tognarelli, Katia Cecconato - c'è stata la tanto attesa premiazione dei vincitori: terzo classificato "SU LA PONTA DE L:OM" di Miryam Betti Pederiva di Cavalese (TN). Ha consegnato il premio il Presidente sezionale Luigi Casagrande; secondo classificato: "I GIORNI DELLE PROCESSIONI" di Mario Schiavato, di Rijeka (Croazia) il quale in un breve e appassionato intervento ha sottolineato la persistenza dei valori e dei sentimenti di italianità suoi personali e dei molti italiani di Fiume. Consegna del premio da parte del Presidente del Comitato Stefano Barbon, mentre il coro eseguiva "Sul Ponte di Perati"; a Marina Vio, di Venezia, autrice del racconto primo classificato "L:ANGELO DEGLI ALPINI", che ha concluso il suo breve intervento proclamando "se fossi stata un maschio avrei voluto essere un alpino" il premio è stato consegnato dalla Presidente della Giuria sulle note struggenti di "Signore delle Cime".
Coinvolgente ed appassionata è stata quindi la lettura del racconto affidata dall'autrice a Paola Tognarelli.
Altri premi sono andati al Direttore del coro, al Comandante la polizia urbana ten. Luciano Zanardo, alla Giuria ed a coloro che più si sono impegnati per la riuscita della manifestazione.
Simpatica la chiusura delle cerimonia: la conduttrice ha invitato i coniugi Eva e Klaus Schmitt, di Stoccarda, ad accompagnare al tavolo della Presidenza la Figlia Sanja. Essi, da quasi trent'anni costantemente presenti al Panevin, lo erano anche cinque anni fa quando la bambina aveva cinque mesi; in quell'occasione l'allora Presidente della Sezione Zanardo le impose il cappello alpino e il Gruppo la nominò sua mascotte. "Significativo ed encomiabile questo atteggiamento del Gruppo - ha sottolineato la conduttrice - come apertura al mondo femminile, alla solidarietà tra i popoli di diverse nazioni, e soprattutto come atto di speranza in quell'avvenire migliore la cui realizzazione è affidata ai giovani."
5 gennaio 2004: grande successo per la tradizionale festa di Arcade
I SUOI UOMINI E IL SUO "PANEVIN" di Isidoro Perin
Passato il giorno di Natale con la famiglia, ancora il pandoro da digerire, ...via! Pronti alle otto del mattino di Santo Stefano. Trattori, rimorchi, gru, uomini, anzi alpini, tutti uniti per l'unico obiettivo: il "PANEVIN", un'avventura che dura ormai da 38 anni.
Ma se andiamo a spulciare tra le memorie scopriamo che l'idea è partita da un grande Alpino, che è stato anche il promotore dell'AVIS all'interno dei Gruppi: Bruno Manfren. Fu lui a suggerire a Carlo Tognarelli e ad Ezio Bigolin l'idea. Lentusiamo trasmesso ad un Gruppo dalle energie straordinarie come quello d'Arcade divenne realtà, e tale resterà finchè esisteranno gli alpini.
Alcuni degli uomini che diedero vita all'avventura, sono andati avanti, altri aiutano i giovani con la loro presenza, con i loro ricordi, col loro sguardo nostalgico e malinconico, ma il "Panevin" non si ferma, continua a salire con la sua mole possente, con la sua forma sempre perfettamente regolare, mai uguale all'anno prima. Finita l'opera, gli alpini lo guardano con occhio esperto come fa il sarto col vestito buono, lo confrontano con quello dell'anno prima e si promettono di farlo meglio l'anno dopo.
Dopo averlo costruito, vegliato, coccolato è arrivata finalmente l'ora. La sera è fredda, il tempo è buono, ma già una bava di vento sta portando il profumo meraviglioso della salsiccia alla brace verso sud-est. E' un grande richiamo per la folla che sta riempiendo la piazza, ma le faville si manifesteranno come presagio infausto per il raccolto del nuovo anno. Poco male, ironizza il Presidente della provincia Luca Zaia: con i tempi che corrono un po' di dieta ci farà bene. LAssessore regionale Sernajotto punta il dito sull'importanza delle tradizioni. Forte invece il richiamo del patroco don Diego Semenzin che, prima di benedire il Panevin, ha invitato le gente che gremiva la piazza a rifettere sul significato cristiano del fuoco e della luce. Entusiasta e commosso l'intervento del Capogruppo di Arcade Florindo Cecconato, carico di autentica umanità che ne ingigantisce la figura. Ancora il Sindaco Pergiorgio Turri, giustamente orgoglioso di tanto successo, merito anche dell'Amministrazione comunale.
Mentre la banda di Pederobba continua la sua esibizione atriva il momento magico dell'accensione ormai da tempo prenotata da Luca Zaia. Quando le fiamme si sono levate regolari dalla carasta il presentatore, l'alpino Mutton ha gridato con voce stentorea: W GLI ALPINI! Gli ha fatto eco l'applauso della piazza che ha abbracciato in un afflato tutti gli alpini di Arcade, della Sezione e d'Italia.
Perché contemporaneamente in tante altre piazze di paese, tanti altri "panevin" stavano bruciando grazie al contributo degli alpini, e tutti con l'unico identico obiettivo: aiutare nella comunità coloro che ne abbiano bisogno.